Rapporto 2021 sui sistemi di accoglienza dei minorenni stranieri non accompagnati

Rapporto 2021 sui sistemi di accoglienza dei minorenni stranieri non accompagnati | | Movimento Globale per i Diritti dell’Infanzia

Rapporto 2021 sui sistemi di accoglienza dei minorenni stranieri non accompagnati
10 June 2022
Ricognizione effetuata da Defence for Children Italia e CeSPI per l’Osservatori Nazionale Minori non Accompagnati sul grado di applicazione della Legge 47/2017

Nei giorni difficili che vedono il terribile conflitto in corso in Ucraina è importante riportare al centro del dibattitto nazionale l’accoglienza dei profughi ed in particolare dei minorenni soli. Defence for Children e l’Osservatorio nazionale sui minori stranieri non accompagnati del CeSPI lanciano il secondo rapporto sull’implementazione della Legge 47/2017.

"Dopo 5 anni dall’approvazione della Legge 47/2017 il sistema di accoglienza italiano ancora non riesce ad applicare quella che, anche a livello internazionale, viene ritenuta una normativa di avanguardia per accogliere e integrare i minorenni che dal mondo raggiungono il nostro paese" queste le parole di Pippo Costella, direttore di Defence for Children International Italia.

Il rapporto, pensato come Rapid Assessment a sottolineare il carattere di immediatezza e fruibilità della rilevazione effettuata nel corso del 2021, concentra l’attenzione su Sicilia, Puglia, Marche e Liguria, evidenziando attraverso 9 indicatori come il disposto normativo non sia ancora riuscito a tradursi in strategie e pratiche del sistema di accoglienza nazionale.

L’osservazione mette in luce come i minorenni stranieri, che raggiungono da soli l’Italia spinti a lasciare il proprio paese e la propria casa da situazioni di conflitto, povertà e necessità, nonostante l’obbligo di pari trattamento indicato dal primo articolo della Legge, continuino a subire una situazione sistematica di discriminazione e penalizzazione nel percorso di accoglienza.

Gli indicatori, dalla qualità dell’accoglienza, alla presa in carico istituzionale, all’accesso al sistema sanitario e formativo, rilevano una situazione nella quale i principali diritti dei minorenni stranieri non accompagnati, riconosciuti per legge, vengono spesso applicati parzialmente e in modo molto disomogeneo e frammentato a seconda dei diversi territori della penisola. Dalla situazione siciliana dove ancora si concentra la maggiore percentuale dei minorenni stranieri in Italia (3.466-28,2%) a seguito di una limitata distribuzione nazionale, a quella della Liguria (377-3,1%) dove, nonostante le maggiori possibilità e l’esiguo numero di presenze i servizi e le istituzioni del territorio non sono in grado di garantire, in linea con il dettato normativo, i servizi a cui i minorenni dovrebbero avere accesso.

La situazione dei minorenni, nonostante la strutturale presenza del fenomeno da oltre vent’anni, viene ancora gestita prevalentemente in una dimensione di emergenza e contingenza, in cui le funzioni centrali dello stato non riescono ad armonizzarsi con le pratiche regionali e territoriali.

Standard di accoglienza ancora lontani dalla qualità prevista dalla normativa, processi di presa in carico farraginosi che in molti casi espongono i minorenni a situazioni di pericolo e di possibile sfruttamento, sovrapposizioni di competenze e scollamento nelle reti territoriali che dovrebbero operare in sinergia per applicare la legge, assenza o inadeguatezza delle opportunità di mediazione culturale e linguistica vengono descritte nel rapporto in quasi tutti i territori osservati come dimensioni croniche nella mancata applicazione della Legge.

Nel rapporto non mancano le buone pratiche a dimostrare come un’accoglienza sensibile e in linea con il disposto normativo possa essere un modo per garantire l’interesse dei ragazzi, ma anche quello delle comunità che li accolgono.

Importante in tal senso l’esempio della tutela volontaria da parte dei cittadini prevista all’articolo 11 della Legge. Una pratica innovativa anche nel panorama internazionale che ha mobilitato migliaia di persone in Italia che, formate dal Garante per l’Infanzia e nominate dal Tribunale per i Minorenni, si sono rese disponibili ad offrire cure e rappresentanza legale indipendente ai ragazzi lontani dalle loro famiglie. Anche in questo caso, tuttavia, dai diversi territori emergono significative differenze applicative acuite dalle difficoltà che la pandemia ha determinato anche in questo ambito.

Dopo questa seconda annualità, l’Osservatorio MSNA si propone di continuare ad ampliare il monitoraggio sistemico dell’attuazione della Legge 47, sperando di riuscire ad analizzare altri territori e di stimolare nuovi sforzi ed iniziative.

 

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