Sintesi
Una delle principali problematiche correlate alla funzione rieducativa delle misure detentive è la mancanza di programmi di reinserimento sociale che accompagnino il ragazzo uscito dall’istituto penale minorile una volta scontata la pena. Nel caso di minori in uscita dal carcere, tale mancanza spesso compromette gravemente il possibile percorso educativo compiuto all’interno dell’IPM, aumentando il rischio per il ragazzo nonché le possibilità di recidiva e reiterazione del reato. L’esperienza dell’istituto spesso si conclude con un sostanziale abbandono del soggetto da parte delle istituzioni. Il ragazzo, una volta uscito dal carcere, si trova nuovamente nella situazione e nelle stesse condizioni in cui viveva prima dellíesperienza detentiva. L’elevato tasso di recidiva, confermato dai dati disponibili, evidenzia l’inadeguatezza delle istituzioni nell’agevolare un reinserimento positivo del ragazzo all’interno della società e, in quest’ultima, determinare dinamiche ed opportunità di accoglienza.
In particolare, nel caso di ragazzi stranieri che sono stati sottoposti a detenzione, i problemi relativi all’inserimento lavorativo vanno a sommarsi a quelli relativi all’ottenimento del permesso di soggiorno, alla ricerca di una soluzione abitativa e familiare, alla tutela della salute. Il Progetto TOM TOM si propone di facilitare un raccordo tra le esigenze, le aspirazioni, le progettualità dei ragazzi in uscita dall’IPM e gli enti e i servizi presenti sul territorio. L’iniziativa si pone in un ottica di sperimentazione, tesa alla replicabilità e all’estendibilità dell’intervento.
Secondo la Convenzione ONU per la Protezione dei Minori Privati della Libertà (art.79), "Tutti i minori devono beneficiare di disposizioni che li assistano nel loro ritorno nella società, in famiglia, nelle strutture scolastiche o lavorative dopo il rilascio."
In questo senso, l’approccio sottostante l’elaborazione del progetto TOM TOM considera la relazione tra istituto e territorio circostante un elemento cruciale, al fine di garantire la continuità e la consistenza dell’applicazione legislativa con le norme e i principi internazionali in materia di diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.